martedì 9 dicembre 2014

Ci vediamo tutti al MARTA?!?!


Ci vediamo al MARTA?!?!?....ma si dai fatelo un salto!
L'unico mercatino d'arte accessibile alle tasche di tutti...e ripeto!..TUTTI! 
...perchè il gruppo è composto da artisti di fama mondiale con un cuore umile.
Che c'è di meglio! ;)

Fra gli artisti presenti:

Big Sur
Brizzo
CheKos
Emilia Ruggiero
Fabrizio Fontana
Francesca Cosanti
Franco G. Livera
Massimo Pasca
Nancy Motta
Remo Qualtieri (Muscio)
Manuela Perulli
Michela Bidetti
Paola Tabacchino di Arte Nulla
Roberta Sacco
Samuel Mello
Silvana Di Blasi
ShotAlive
Ulderico Tramacere
Valeria Puzzovio
Kitela Anka di Kiio Candles

Domenica dalle ore 11:00 alle 20:30 - Officine Cantelmo  - Lecce

domenica 9 novembre 2014

...continua...mostra personale d'arte il "Senso all'assenza"


La mostra d'arte prosegue fino al 21 Novembre 2014 

negli spazi dell' Azienda agricola biologica Piccapane
(sp Cutrofiano-Aradeo angolo incrocio per Sogliano, 73020 Cutrofiano).

info 328.7182667 - 0836.549196


.Ingresso libero dalle 20:00.

venerdì 24 ottobre 2014

Stasera al Club Gallery c'è chi vi fa il trucco: Muscio Make Up Artist.

"Nessun uomo capisce che ogni nuova truccatura, ogni vestito nuovo, ogni nuovo amante, suggeriscono alla donna un'anima nuova."

.André Malraux.

Donne accorrete!!!...

...questa sera al Club Gallery serata delle anime nuove e allegre, del trucco senza trucco.
Muscio hai pennelli, e la tela sarà il vostro viso.
Apriamo alle 21:30
Aradeo - Piazzetta Indipendenza

mercoledì 15 ottobre 2014

"Senso all' assenza" - Mostra personale d'arte di Qualtieri Remo aka Muscio


Il vernissage si svolgerà all'interno delle stanze dell' Azienda agricola biologica Piccapane, che accompagnerà la serata d'inaugurazione con deliziosi aperitivi e gustose pietanze, tutto a km0.

Mostra a cura di Maria Neve Arcuti e Agricola Piccapane 

Inaugurazione ore 20:30
Periodo della personale dal 17 al 31 Ottobre 2014
.Ingresso libero.

martedì 9 settembre 2014

mercoledì 3 settembre 2014

venerdì 18 luglio 2014

La rinascita nei contrasti

Salvador Dalí - Egg born

Oggi, qui, volto pagina, per una nuova esperienza, perchè ricercata e voluta.
Ho scelto di vivere il mare, non solo perchè favorito dalla bella stagione, ma perchè potessi vedere la terra ferma, tutto quello che gli appartiene, dal di fuori, da un nuovo punto di vista.
Come spesso mi accade, quando decido di percorrere una nuova strada, fatta di certezze ed incertezze, spunta, nella mia parte ancora vergine, in quella zona ancora inesplorata dell'IO un nuovo germoglio. Essa è un nuovo sapere, che ha bisogno di essere curato, fertilizzato con la giusta terra, innaffiato, amato con valore, aspettando con pazienza i suoi frutti.
Il bello o il peggio di tutto ciò ancora non l'ho afferrato, perchè non conosco il suo tangibile futuro, perchè non ho ancora capito se sarà una pianta, ho un albero, un fiore, ho magari solo erbaccia....voglio attendere...perchè no!?, potrei innamorarmi dell'erbaccia.
Voglio farmi rapire da questa nuova esperienza, dalle sensazioni che solleva.
Colmo una mancanza, mi butto nella ricerca, cerco i suoi opposti per far nascere la sua e la mia virtù.
Allo stesso modo fa il vento, figlio delle correnti calde e fredde, solleva e rigonfia le vele in mare, per dare movimento, per regalarci uno scambio ed un viaggio....anche André Lebeau ne colse le medesime sensazioni dai suoi viaggi, e scrisse: "Perchè è là, tra il mare e il vento, nei loro scambi incessanti, che nascono la bellezza e la diversità del mondo".

.Muscio.

venerdì 27 giugno 2014

giovedì 19 giugno 2014

Le maschere nella nostra società.

Muscio - "Maschere" - (Grafite su legno 40x60cm)

Gli alieni esistono, o meglio, avverto un cambiamento che non ci definisce più come esseri umani, figli di questa terra.

Siamo slegati dal mondo, rinchiusi in perimetri psicologici, più di prima. 
C'hanno indotto ad isolarci in quattro mura senza porte ne finestre, adagiati comodamente, frullandosi il cervello da domande inadeguate e dandosi risposte sbagliate.

Assisto continuamente ad un repentino cambiamento della personalità, per via di una costante influenza da parte di esempi sbagliati, come ci propinano i mass-media, che ci inducono, in modo subdolo, ha seguire delle linee guida schifosamente surreali e fantasiose. 
Ci offrono, a modi favore su un piatto d'argento, uno stile di vita adeguato a noi, alla nostra personalità, 
come se ci conoscessero veramente. 

E' un cambiamento che non ci è stato mai chiesto, quindi, non voluto.

Per non parlare dei vari stili di vita, che conducono molti V.I.P., fatti di eccessi, propinati dai magazine come divini style life facilmente raggiungibili....fortunatamente non facilmente permissivi alla totalità di noi poveri esseri umani, perchè, deturperebbero il corretto forma mentis, dell'uomo e della donna, se non ponderati con giusto equilibrio.

I giovani nati e cresciuti in questa società cosmopolita, hanno difficoltà a rendersene conto, perchè è tutto normale, è la normalità!...che c'è di strano???
Per un giovane di 20 anni non esiste differenza di rapporto, non esiste uno scontro dialettico tra differenze che possa formarlo, venire su dalle sue scelte, perchè omologati.

E' difficile afferrare questo concetto, perchè più che rendersi conto di vivere in una società devastata dalla crisi economica, bisognerebbe rendersi conto che stiamo crescendo in società dove è palpabile la "crisi della coscienza", fortemente legata alla "crisi del tempo".
Ora come ora, anzi, minuto come minuto, il tempo non ha considerazione d'essere, se non prestabilito già per il domani e il domani per il dopodomani.
Un gettare il tempo per essere inseguito in tutta fretta perchè potremmo perderlo.

Questi falsi esempi, hanno corrotto il naturale processo d'avvenire per l'evoluzione umana.

Voglio ancora credere che dalla "merda", possano spuntare dei germogli, perchè dalle false merde continuo a non veder crescere niente di buono.

.Muscio.

giovedì 12 giugno 2014

lunedì 9 giugno 2014

lunedì 2 giugno 2014

Muscio - Senso all'assenza n°3

Muscio - "Senso all'assenza n°3"
(Grafite su legno - 120x80cm)

La ricerca e la scelta durante il gioco della vita, di qualcosa ancora indefinito, conduce l'essere umano ad una consapevolezza, crescita e completezza.

martedì 8 aprile 2014

non credo di essere mai esistito...

Casorati, Felice – “Il sogno del Melograno” (1912)


non credo di essere mai esistito,
sono sempre stato le cose che ho letto,
le cose che ho toccato, le cose che ho visto e sentito.
Io sono le persone che ho amato e ancora amo,
potrei anche essere chi non ho mai considerato...

giovedì 3 aprile 2014

Passato e futuro, per amare il presente.


IERI,
non capivo nulla.
Non mi conoscevo e non conoscevo te.
Il mondo era piatto, tondo e quadrato.
Immerso negli attimi presenti 
non necessitavo d'altro.
Non c'era la preoccupazione di un divenire,
perché non esisteva un trascorso.

OGGI,
vivo il presente,
per dare soddisfazione al passato
e per soddisfare il futuro.

DOMANI,
vivrò volgendomi adagio al passato,
senza restare vittima o carnefice da esso,
e vedrò per la prima volta,
i distinti volti di quello che è stato
e di quello che sarà.

.Muscio.

mercoledì 19 febbraio 2014

Il sesto senso nella vita dell'arte.

Tatto, gusto, udito, olfatto, vista...l'essere umano è sempre stato affascinato dai sensi umani, ne veniamo impressionati.
Porte d'ingresso delle percezioni, porte d'uscita del manifestarsi delle nostre emozioni.
I sensi arrivano a farci abbracciare le nostre emozioni con le sensazioni. Siamo portati a godere, a far l'amore con essi, quando ci stimolano gradevoli sensazioni, ma possono anche essere terribili pugni nello stomaco.
Alle volte prendiamo decisioni in base ad essi, ci accompagnano sul cammino delle esperienze. Ci portano a rielaborare, in senso di novità, il mondo, per merito dei diversi e diversificanti punti di vista emozionali.
Sono mezzi ed allo stesso tempo strade di interconnessione tra il personale essere e l'esterno.
Grazie alle favorevoli mescolanze tra i sensi, l'uomo percepisce, e riconosce, sensazioni buone e/o cattive. Non esiste nessun altro modo che permette di condurci ad un'armoniosa comprensione del reale in rapporto alla vita.
Siamo tanti e vari nel mondo, e sono tante e varie le cose che ci consentono di dare vita all'incessante gioco delle fantasie, che permettono di mettere in pratica le sensazioni.
Come gli amanti, avvolti da scambi, chiesti o tacitamente voluti, dei sensi, tattili, visivi, olfattivi, uditivi e del gusto, per giungere all'ammaliante piacere.

L'arte ha dalla sua il medesimo scambio, ascoltiamo nella musica e nel teatro, gustiamo e annusiamo nella cucina, tocchiamo e vediamo nella scrittura e nell'arte visuale.
Molti artisti, affascinati ed amanti dei sensi, per via della forza comunicativa che possono scaturire, ne fanno uso, per dare conforto a se stessi, e per gli altri, regalandoci fantasiose e fantastiche opere che si tramutano in sensazioni emotive.
Ci viene data la possibilità ed avere la fortuna di godere di questo turbinio di sensazioni.
È l'intimo gioco di emozioni che lega me a voi, e noi al tutto.

.Muscio.

sabato 15 febbraio 2014

L'opera dell'artista è l'artista dell'opera.


Come il mito dell’artista avvalora il concetto artistico?

E’ una constatazione reale sull’intimo legame che intercorre tra l’opera d’arte ed il suo autore.
Lo stesso Andy Warhol, ebbe da dire su quest’argomento.
Si verifica infatti che le opere acquistano valore nel momento in cui l’autore stesso, diventi, un personaggio affermato. Per via della sua stessa aura da personaggio artistico, diventa complicato scindere la comunione che avviene tra il soggetto e la sua opera.

Perché allora è importante l’autore senza che sia sufficiente la relativa idea?

L’uomo è legato al suo simile. Ma a volte non cerca verità che non discenda da se stesso.
Associare l’identità ha sempre dato forte peso alle opere d’arte visuale, (perché  è di questo che voglio parlare) specialmente se le idee vengono partorite da uomini che hanno saputo dare valore e importanza ai loro gesti con determinazione e passione travolgente, fino a travolgere noi stessi.
Un’opera anonima senza il suo autore è debole. Agli occhi dell’uomo suscita deboli emozioni, poche riflessioni, rimane fine a sè stessa, rischiando di finire nel mucchio degli orfani.


.Muscio.

mercoledì 12 febbraio 2014

Le caratteristiche che caratterizzano il nostro carattere.

Lo scontro DIALETTICO sul dare e avere è importante.
Il dare per avere, avere per dare, fa emergere comprensioni ad effetto latente, e non possiamo sapere quando si manifesteranno in noi dei cambiamenti caratteriali.
Una caratteristica apparentemente astratta, che ci caratterizza e, quando si fa uso della comunicazione verbale, artistica, letterale … risulta solida e concreta e riflettono le trasformazioni che avvengono in noi.
Anche in chimica, legare e/o staccare da una struttura un elemento, determina una mutazione della struttura originaria, quindi si conferma il cambiamento.
Gli scambi sono importanti, più ce ne sono più sostanziale sarà il cambiamento. Positivo o negativo che sia, dipenderà sempre da quello che diamo, cerchiamo e da quello che ci viene dato.
Per concludere potremmo dire:
dimmi come ti caratterizzi e ti dirò cosa e chi ti ha caratterizzato.
.Muscio.

giovedì 30 gennaio 2014

Mark Rothko - La luce nell'oscurità


Rothko……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… uuuahu!!!

Fantastico pittore espressionista, profonda e oscura è la sua forma d’arte, perché profonda e oscura era la sua inquietudine.
Figlio del secolo scorso, figlio del dopoguerra, figlio del malessere vissuto a quei tempi.
Diventa padre portatore di responsabilità nei confronti del mondo, per il bene della nostra vita.

Fin dalla sua giovane età intraprende un cammino di comprensione per una giusta comunicazione artistica, per facilitare chiunque ad un metodo ermeneutico artistico popolare.

La strada che intraprende è la più difficile.

Passa la sua intera vita a capire come comunicare con l’arte un insegnamento perpetuo, che porti alla consapevolezza del bene futuro.
Rothko ritiene necessario condurre l’uomo in un profondo malessere, vuole farlo emotivamente piangere, per far comprendere il profondo ed alto senso della vita.
Per via della sua stessa inquietudine, mira in basso per centrare in alto.
Passando dalla profonda oscurità cerca di far comprendere l’alto valore dell’esistenza umana.


.Muscio.

martedì 28 gennaio 2014

Senso all' assenza


Gli spazi tra gli oggetti sono altrettanto importanti quanto gli oggetti stessi.
Così lo spazio visivo riceve lo stesso grado d’attenzione o d’intenzione.

Come disse un mio carissimo amico musicista e compositore, gli spazi di silenzio tra un suono e l’altro sono importanti, se non anche di più del suono stesso, perché anch’essi risuonano del loro silenzio, un contrasto che dà vita al ritmo, come nuova essenza musicale, figlia dei sessi opposti tra suono e non suono o silenzio e non silenzio.

Un prezioso esempio di ciò che attrae per la sua mancanza, per il desiderio di avere, risiede nel potere dell’amore.
Suo stesso effetto contrario, indotto dall’accettazione dell’amore nella sua presenza, è il valore che diamo ad una persona cara perduta, paradosso della vita.

Lo stesso foglio vuoto è fonte di espressione, d’immaginazione e fantasia, di gioco e ricerca da colmare.

Anche in noi, la mancanza di un qualcosa che non riusciamo a definire, ci porta ad una ricerca incessante per il desiderio di completezza.  

L’ assenza ha sempre un senso, perché è, e sarà sempre, legata alla presenza.
.Muscio.

sabato 25 gennaio 2014

Nello specchio ci si riflette di riflesso.

L’immagine che proiettiamo nello specchio è l’immagine reale di noi.
Anche se a volte il REALE diventa IRREALE.
Dai nostri occhi fino alla nostra mente avviene di rimbalzo una deformazione della nostra immagine, perché nello specchio ci si riflette, in tutti i sensi.
E’ possibile vederci brutti nonostante magari siamo belli, essere magri e vederci grassi, essere forti e vederci deboli, essere bassi e vederci alti, anche tutto il contrario…insomma, vediamo quello che è il riflesso stesso del nostro essere interiore.

…mi sono chiesto.

Come è possibile tutto ciò??? perchè avviene???

Ho idealizzato la presenza di un 3° occhio, lo chiamo “L’occhio dell’IO”, che ci permette di rifiltrare l’immagine reale di noi acquisita dai nostri occhi fisici.
E’ posto come porta d’ingresso della nostra coscienza ed è intercomunicante con la nostra mente.
Un po’ come se le immagini esterne, prima di arrivare nella nostra mente per essere elaborate, passino attraverso 2 stanze, tramite 2 diverse porte.
La prima porta, quella che ci introduce nella stanza d’ingresso, sono i nostri occhi fisici, la seconda porta, “l’occhio dell’ IO”, serve per introdurci nella stanza dell’ “IO” interiore.


Per semplificare questo esempio, eliminiamo la porta e la stanza d’ingresso e immaginiamo di avere un solo vero occhio, quello dell’ IO interiore, con cui riusciamo a percepire quello che ci circonda.


Di conseguenza, il riflesso che vediamo di noi in uno specchio è il riflesso del nostro essere.

Detto ciò penso che, per trasposizione di idee, l’argomento preso in esame possa avere la stessa valenza mettendo a confronto 2 esseri umani, uno di fronte all’altro in un contesto sia dialettico che di immagine, uomo o donna che sia.

Quando ci troviamo di fronte ad una persona, può succedere di avvertire delle emozioni positive e/o negative che ci permettono di stabilire un legame o distacco rispetto ad essa, che viene tramutato, quindi letto, in termini fisici e materiali, perché ci troviamo, anche in questo caso di riflesso, a mettere a confronto noi stessi, partendo dalle nostre “carenze” e/o “ricchezze”.
Cosa voglio dire, che dopo aver elaborato le caratteristiche di questa persona, avvertiamo la fisicità d’immagine in essa per come la vogliamo vedere noi.
Se questa persona ci piace, la vedremo fisicamente bella.
Se ci vediamo belli, tenderemo a vedere più bellezza attorno a noi.
Infatti, chi ha forti carenze tenderà ancor di più a vedere una realtà deformata, in negativo, per se e per gli altri.

.Muscio.

domenica 12 gennaio 2014

L' incompletezza dell'uomo è figlia della stagnazione.

L' incompletezza dell'uomo è figlia della stagnazione.
Le azioni che attuiamo servono a smuovere le dinamiche della vita per una maggiore comprensione di essa.
Una comprensione che va oltre la comprensione stessa.

Se questo non succede, non saremo mai il fiume che scorre verso il mare aperto ma uno stagno senza vita.

La nostra mente ed il nostro spirito, nella loro mescolanza tra logica e creatività, a volte, non è in grado di farci riconoscere l'essenza di ciò che siamo.
Toccherà a noi compiere passi giusti o sbagliati, perché tocca ai pensieri riempire i vuoti e tocca ai fatti riempire i pensieri.
.Muscio.

venerdì 10 gennaio 2014

La molla del divenire è la virtù dell'opposizione dei contrari.

La molla del divenire è la virtù dell'opposizione dei contrari, lo era, lo è e lo sarà anche in futuro, un concetto potentissimo. 
E' il concetto Madre e Padre dell’intero cosmo. 
Lo riconosco ed ora riesco ad esserne amico con consapevolezza. 
Ho pensato di essere fuori di testa perché riconoscevo un concetto ontologico, di cui non ne capivo la natura ma riconoscevo una importanza che mi ha addirittura portato a seguire una direzione. 

Quante volte ci siamo chiesti quale fosse lo scopo della vita? e più precisamente quale fosse lo scopo della nostra stessa vita? 

E’ il DIVENIRE!!!...trasformarsi per evolvere le nostre coscienze è nella nostra natura. 

Affrontare le nostre esperienze è il primo passo da compiere. 
Le nostre esperienze sono dolci o salate, lo saranno sempre. 
Riconoscerlo significa essere portati ad affrontare le situazioni con una determinazione tale da fortificarci e da formarci per una nuova esperienza, anche più difficile. 
E’ bene però divenire per il bene della nostra vita e di quella altrui perché noi siamo l’ambiente e nell’ambiente ci siamo noi, questa è una definizione che fa intendere un opposizione dei fattori, un dualismo.

“Due ma non due, non due ma due.”

 Quando questo non succede, e rimaniamo stagnati senza attuare un moto dinamico, il nostro “io” si appassisce. 
Già Eraclito, filosofo del 500 a.c. ne comprese l’importanza del conflitto che esiste. 
Si parte dal conflitto che esiste tra due opposti perchè è la molla dello sviluppo, condizione stessa della vita come concezione dialettica della realtà.
 (Cercherò di essere più chiaro con quest’argomento, perché utile ad un metodo di visione artistica.)

.Muscio.

mercoledì 8 gennaio 2014

Il giusto gioco degli incastri malfatti.

Alle volte, ho l'impressione di spingere forzatamente dei tasselli quadrati in degli spazi tondi.
L'istinto interno e la natura esterna, sono in debita attrazione continua.
Tendono a renderci tutto più facile, ma non a rendere tutto più giusto.
Ci regalano quello che rivogliono.
Ci lasciano dominare per poi dominarci.

Ci fanno morire per farci vivere.


domenica 5 gennaio 2014

Vorrei ma non voglio.

Vorrei trovare le linee per costruire la mia vera forma.
Vorrei trovare i giusti colori per completare il mio essere.

Vorrei anche non trovarli mai.

Vorrei continuare a cercarli all'infinito per percorrere un lungo viaggio
che permetta alla mia vita di essere vissuta.

.Muscio.

giovedì 2 gennaio 2014

L' arte come significato, non solo come bellezza.

Mi è capitato spesso di notare che ce n’è di gente che paga il biglietto per delle mostre d'arte e di passare da un'opera all'altra con molta nonchalance e di non soffermarsi per più di 3 secondi ad ammirarle veramente per quello che sono. 
Oppure sentir dire che un'opera è bella solo perché piace il colore e le sue forme o perché si intonerebbe bene con le tende di casa e con la tinta dei muri …@_@’…non c'è niente di male a dare un giudizio superficiale, chi sono io a dire che è giusto o sbagliato.
In fin dei conti quando ci si trova in un contesto come quello delle piccole gallerie, dove spesso gli artisti che espongono sono poco conosciuti, si analizza l’arte partendo da un piano quasi istintivo e non con un metodo filologico adeguato; come anche nei confronti delle opere dei grandi artisti contenuti nei grandi musei dove l’analisi dell’opera viene fatta non partendo dal significato intrinseco che l’ accompagna, in quanto chiamata “opera d’arte”, proprio per quel motivo, ma perché accompagnata dal “nome” dell’artista, magari senza sapere quale fosse la sua poetica a riguardo… questo si che è triste L.
C’è anche la variabilità della persona che nella sua esperienza teorico/culturale può avere più o meno delle forti lacune o una mancanza di preparazione nel saper leggere ed interpretare un’opera…comunque lo ammetto, non è poi così semplice farlo.

C’è qualcosa che mi lascia perplesso in tutto questo, forse si riesce a cogliere solo il bello estetico e manca un qualcosa a noi tutti, un “interesse” che ci porti a guardare oltre, per non cadere nel vago e nel genericismo.

Come dice il simpatico brutto anatroccolo "non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace", di ragione ne aveva da vendere e lo penso anch’io, facendo un esempio banale, chi si fidanzerebbe mai con una bellissima/o ragazza/o che non ha niente da dire???(mio fratello sostiene che una ragazza così la sposerebbe subito, hahahahahaha :D) forse molti di noi lo farebbero, ma quanto durerebbe il rapporto, una settimana?!? un mese!?! -_-
E' proprio vero, la bellezza che attira è effimera, anche se, a volte, si ha l’impressione che la gente si appaga della sola bellezza estetica, perchè culturalmente plasmata………...poveri artisti incompresi.

Ho detto poveri artisti incompresi???

Ora non mi esimerei dal far cadere dal mio balcone, qualche vaso in testa di quegli artisti che invece di dare esempio di buona arte, puntano, ingannando se stessi a riproporre l'effetto percettivo della sola bellezza estetica.
L’artista intraprende il suo cammino per realizzare la propria opera e il proprio sentire. La propria ispirazione passa dall’ultimo lembo di pelle fino alla punta dell’ultima setola del pennello…che mirabile effetto tra una mente ed un braccio a sole decine di centimetri di distanza dalla tela...non sono mica kilometri a separare una idea dalla sua realizzazione. 
Ma è proprio così?

Rovesciando la medaglia, per quanto riguarda il discorso tra fruitore dell’arte e artefice, anche l’artista è un uomo, non dimentichiamolo mai, anche lui è una variabile che non possiamo sottovalutare, teniamolo sempre in conto, perché di uomini stiamo parlando, niente di più niente di meno. 
Tra chi “legge” e chi “scrive” l’arte non esiste differenza, è importante trasmettere e capire un concetto di base.
Poi possiamo anche giocarci con la fantasia senza limite alcuno.

Per dare il giusto peso e misura alla “vera bellezza” occorre legarla ad un significato, deve essere l'artista stesso a sostenerla e dargli forza, per dare e  prendere consistenza, in modo che rimanga impressa nello spirito, si dà servircene in ogni momento a beneficio del nostro essere o divenire.

Le opere artistiche, specialmente quelle sull'arte visiva, hanno il potere di rendere propri e più consapevoli le idee ed i concetti. 
I significati dell'opera mirano a realizzare il giusto equilibrio tra la logica e la fantasia, affinando sempre più la sensibilità e comprensione artistica di ogni fruitore e di conseguenza di un futuro artista.

.Muscio.